La Pompa Diamagnetica è un dispositivo, utilizzato in Riabilitazione, che consente di effettuare trattamenti di Diamagnetoterapia. Questa tecnologia fonda i suoi principi sull’utilizzo dei campi magnetici pulsati, dell’intensità di 2,5 Tesla (stessa intensità della risonanza magnetica) che attraverso la proprietà diamagnetica dei materiali, ovvero quella di respingere i liquidi, agisce attivamente sui tessuti biologici che sono costituiti al 70 % da acqua.
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In natura possiamo suddividere le sostanze in base a come reagiscono se sottoposte a dei campi magnetici. Le distinguiamo quindi in:
– ferromagnetiche;
– paramagnetiche;
– diamagnetiche.
Le sostanze ferromagnetiche, sottoposte all’azione di un campo magnetico, subiscono un’attrazione; le sostanze paramagnetiche rimangono neutre, non reagendo in nessun modo; quelle diamagnetiche provocano un indebolimento del campo magnetico esterno e reagiscono con una repulsione rispetto allo stesso. Questa reazione è possibile solo sottoponendo la sostanza diamagnetica ad un capo magnetico esterno molto intenso, di 2,5 Tesla. La sostanza più conosciuta rispondente a queste caratteristiche è l’acqua.
Il nostro organismo è composto per circa l’80 % da acqua che sottoposta ad un campo magnetico pari o superiore a 2,5 Tesla, provocherà un effetto di repulsione della stessa all’interno dei tessuti biologici. L’acqua corporea provvede al trasporto delle sostanze nutritive e quelle di scarto, agli scambi biochimici e alla regolazione della temperatura corporea.
Applicare la diamagnetorapia determinerà quindi un’azione di drenaggio e biostimolazione promuovendo i processi riparativi dei tessuti, il riassorbimento degli edemi e l’accellerazione dei processi metabolici e di rigenerazione cellulare.
La diamagnetoterapia è dotata di tre importanti funzioni che sono
– la movimentazione di liquidi;
– biostimolazione endogena;
– somministrazione e impianto di molecole farmacologiche;
– pain control.
Controindicazioni
Non possono effettuare diamagnetoterapia i portatori di pace maker e di protesi metalliche, come pure pazienti affetti da malattie infettive molto gravi, cardiopatie importanti o neoplasie.